Autore: Massimiliano Biagetti

  • FTSE Italia Banks Index cos’è e perchè è importante

    FTSE Italia Banks Index cos’è e perchè è importante

    Il FTSE Italia Banks Index è un indice di mercato progettato per monitorare l’andamento del settore bancario italiano. Ecco una scomposizione di cos’è e come funziona:

    Cos’è

    • Benchmark settoriale: È uno strumento che misura la performance aggregata delle maggiori banche italiane quotate in Borsa.
    • Composizione: Include le società italiane con classificazione industriale primaria come “Banche”. Attualmente comprende una selezione di titoli bancari significativi.
    • Indicatori di mercato: Gli investitori utilizzano il FTSE Italia Banks Index per comprendere la salute complessiva del settore bancario italiano, individuare tendenze e comparare le performance delle singole banche con quelle del settore in generale.

    Come funziona

    1. Ponderazione secondo la capitalizzazione di mercato: L’indice assegna un peso maggiore alle compagnie con maggior capitalizzazione. Ciò significa che le banche più grandi hanno un’influenza proporzionalmente maggiore sul movimento dell’indice.
    2. Calcolo del prezzo in tempo reale: Il valore dell’indice è calcolato con grande frequenza durante l’orario di trading e tiene conto dei cambiamenti di prezzo delle azioni costituenti.
    3. Criteri di inclusione: Per essere incluse nel FTSE Italia Banks Index, le società hanno requisiti specifici tra cui:
      • Sufficiente liquidità (ovvero, la facilità di comprare e vendere le azioni)
      • Una quota rilevante di azioni disponibile al pubblico (free float)
    4. Revisioni periodiche: La composizione dell’indice viene rivista periodicamente per assicurare che continui a rappresentare in maniera accurata il settore bancario italiano.

    Utilità del FTSE Italia Banks Index

    • Stima della performance del settore: Una visione di insieme dell’andamento del comparto bancario italiano.
    • Benchmark per gli investimenti: Investitori e gestori di portafoglio confrontano i rendimenti di fondi o di portafogli individuali con l’indice stesso.
    • Creazione di strumenti finanziari: L’indice funge da base per la definizione di diversi prodotti finanziari, come gli Exchange Traded Funds (ETF), che replicano la sua performance.

    Composizione del FTSE Italia All-Share Banks Index al 7 maggio 2024

    Nome BancaCapitalizzazione di mercato (miliardi di euro)
    Intesa Sanpaolo48,62
    UniCredit23,97
    Banco BPM8,13
    Mediobanca8,00
    Poste Italiane7,74
    Generali7,30
    Banca Popolare di Milano6,12
    Banco Posta5,98
    BPER Banca5,22
    FinecoBank4,72
    Banca Intesa Sanpaolo46,30
    UniCredit SpA22,19
    Banco BPM SpA7,49
    Mediobanca – Mediobanca SpA7,32
    Poste Italiane SpA7,18
    Assicurazioni Generali SpA6,72
    Banco Popolare di Milano SpA5,64
    Poste Italiane S.p.A.5,56
    BPER Banca SpA4,78
    FinecoBank S.p.A.4,34

    Nota: La capitalizzazione di mercato è indicativa e può subire variazioni durante la giornata.

    Note aggiuntive:

    • L’indice FTSE Italia All-Share Banks comprende le azioni di 20 banche italiane.
    • L’indice è ponderato per capitalizzazione di mercato, il che significa che le banche con una capitalizzazione maggiore hanno un impatto maggiore sul valore dell’indice.
    • L’indice viene calcolato in tempo reale e viene aggiornato ogni secondo durante l’orario di borsa.

    Importanza del FTSE Italia Banks Index per gli investitori

    L’FTSE Italia Banks Index riveste un ruolo fondamentale per gli investitori che operano nel mercato azionario italiano, in particolare per quelli che focalizzano il proprio interesse sul settore bancario. Ecco alcuni dei motivi principali:

    1. Strumento di valutazione del settore bancario:

    L’indice offre una panoramica completa della performance complessiva del settore bancario italiano, consentendo agli investitori di valutare la sua salute e le sue tendenze generali. Andamenti positivi dell’indice possono indicare un settore in crescita e redditizio, mentre un andamento negativo potrebbe segnalare difficoltà o sfide per le banche italiane.

    2. Benchmark per i portafogli azionari:

    Il FTSE Italia Banks Index funge da benchmark di riferimento per molti investitori e gestori di fondi che investono in azioni bancarie italiane. Confrontando la performance di un singolo titolo o di un portafoglio con l’andamento dell’indice, gli investitori possono valutare la propria strategia di investimento e identificare eventuali aree di miglioramento.

    3. Base per prodotti finanziari derivati:

    L’indice è utilizzato come base per la creazione di diversi prodotti finanziari derivati, come futures, opzioni e ETF (Exchange Traded Funds). Questi strumenti permettono agli investitori di assumere posizioni speculative sul settore bancario o di coprire il rischio di portafoglio legato a singole azioni bancarie.

    4. Indicatore per l’economia italiana:

    L’andamento dell’indice FTSE Italia Banks Index può essere considerato un indicatore anticipatore della salute dell’economia italiana nel suo complesso. Le banche, infatti, svolgono un ruolo centrale nel sistema finanziario e la loro performance è strettamente legata all’andamento generale dell’economia.

    5. Monitoraggio delle singole banche:

    L’indice permette di monitorare le performance di singole banche incluse al suo interno. Confrontando la performance di una banca con l’andamento dell’indice, gli investitori possono valutare la sua forza relativa e il suo posizionamento all’interno del settore.

    Tuttavia, è importante sottolineare che l’FTSE Italia Banks Index non è un indicatore perfetto e la sua importanza per un investitore dipende da diversi fattori, tra cui:

    • Obiettivi di investimento: Gli investitori con un orizzonte temporale di lungo termine potrebbero dare meno importanza alle fluttuazioni di breve periodo dell’indice rispetto a chi ha un approccio più speculativo.
    • Tolleranza al rischio: Gli investitori con un’avversione al rischio elevata potrebbero essere meno inclini a utilizzare l’indice come riferimento per le loro decisioni di investimento rispetto a chi ha un profilo di rischio più aggressivo.
    • Diversificazione del portafoglio: L’indice rappresenta solo il settore bancario italiano, quindi la sua importanza per un investitore diminuisce se il portafoglio è ben diversificato in altri settori e asset class.

    In definitiva, l’importanza del FTSE Italia Banks Index per un investitore dipende dalle sue specifiche esigenze, dal suo profilo di rischio e dagli obiettivi di investimento.

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  • Migliori Banche Spagnole: Elenco delle Migliori Banche di Spagna

    Continuiamo l’approfondimento sugli istituti di credito che fanno parte dell’Unione Europea e della zona euro, stavolta andiamo a curiosare in casa dei Nostri amici spagnoli.

    Le principali banche spagnole:

    • Santander: la più grande banca spagnola e una delle più grandi al mondo, con una forte presenza in Europa e America Latina. Offre una gamma completa di prodotti e servizi bancari per privati, aziende e istituzioni.
    • BBVA: seconda banca spagnola per grandezza, con una forte presenza in Spagna e America Latina. Offre una gamma simile di prodotti e servizi bancari a Santander.
    • CaixaBank: terza banca spagnola per grandezza, nata dalla fusione di Caixabank e Bankia. Ha una forte presenza in Spagna e offre una gamma completa di prodotti e servizi bancari per privati, aziende e istituzioni.
    • Banco Sabadell: quarta banca spagnola per grandezza, con una forte presenza in Spagna e nel Regno Unito. Offre una gamma completa di prodotti e servizi bancari per privati, aziende e istituzioni.
    • Bankinter: quinta banca spagnola per grandezza, con una forte presenza in Spagna. Offre una gamma completa di prodotti e servizi bancari per privati, aziende e istituzioni.

    Fattori da considerare quando si sceglie una banca in Spagna:

    • Dimensione e reputazione: le grandi banche come Santander e BBVA sono generalmente più stabili e offrono una gamma più ampia di prodotti e servizi. Tuttavia, potrebbero essere più burocratiche e meno attente alle esigenze individuali. Le banche più piccole possono essere più flessibili e offrire un servizio clienti più personalizzato, ma potrebbero avere una gamma più limitata di prodotti e servizi e potrebbero essere meno stabili finanziariamente.
    • Prodotti e servizi: è importante scegliere una banca che offra i prodotti e servizi di cui avete bisogno, come conti correnti, conti di risparmio, prestiti, carte di credito e servizi bancari online.
    • Costi: è importante confrontare le tariffe delle diverse banche prima di aprir un conto. Prestare attenzione alle spese mensili, alle spese per le transazioni, ai tassi d’interesse sui conti di risparmio e ai tassi d’interesse sui prestiti.
    • Servizio clienti: è importante scegliere una banca con un buon servizio clienti. Leggere le recensioni online e parlare con gli altri clienti della banca per avere un’idea della qualità del loro servizio clienti.
    • Posizione delle filiali: se è importante per voi avere accesso a una filiale bancaria di persona, è importante scegliere una banca con filiali nella vostra zona.

    Banche Spagnole con il CET1 Ratio più alto (Maggio 2024)

    BancaCET1 Ratio (%)
    Abanca12.7
    Unicaja Banco12.5
    CaixaBank12.1
    BBVA12.0
    Banco Sabadell11.9
    Bankinter11.8
    Kutxabank11.7
    Liberbank11.6
    Ibercaja Banco11.5
    Banco Mediolanum11.4

    Note:

    • Il CET1 ratio è un indicatore della solidità finanziaria di una banca. Un CET1 ratio più alto indica che una banca è più resistente a perdite finanziarie.
    • I dati in questa tabella sono basati su informazioni pubbliche e potrebbero non essere completamente accurate.
    • Questa tabella non è esaustiva e include solo alcune delle banche spagnole.
    • È importante fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione su una banca.

    Banche Spagnole per Capitalizzazione di Mercato (Maggio 2024)

    BancaCapitalizzazione di Mercato (Miliardi di Euro)
    Santander57.9
    BBVA32.6
    CaixaBank23.2
    Banco Sabadell15.4
    Bankinter10.7
    Abanca8.2
    Unicaja Banco7.1
    Kutxabank5.9
    Liberbank5.3
    Ibercaja Banco5.1

    Note:

    • La capitalizzazione di mercato è il valore totale delle azioni ordinarie di una società quotate in borsa.
    • I dati in questa tabella sono basati su informazioni pubbliche e potrebbero non essere completamente accurate.

  • Conviene Comprare Azioni ENI? Previsioni e Analisi tecnica

    Quando si parla di azioni ENI molti si chiedono perchè così tanti italiani in questi ultimi 20-30 anni abbiano investito soldi in questo titolo, le risposte sono molteplici.

    Gli italiani investono in azioni ENI per diversi motivi, tra cui:

    Dividendo alto e affidabile: ENI ha una lunga storia di pagamento di dividendi agli azionisti, anche durante periodi economici difficili. Questo la rende un’opzione interessante per gli investitori che cercano un flusso di reddito regolare dal loro portafoglio azionario. Nel 2023, ad esempio, ENI ha distribuito un dividendo di 0,89 euro per azione, con un rendimento da dividendo del 5,4% circa al prezzo di mercato attuale.

    Stabilità e dimensioni: ENI è una delle più grandi aziende in Italia e opera in un settore relativamente stabile, quello energetico. Questo la rende un investimento percepito come relativamente sicuro rispetto ad altre azioni, soprattutto in periodi di incertezza economica.

    Prospettive di crescita: ENI sta investendo pesantemente nelle energie rinnovabili e nella transizione energetica. Questo posiziona l’azienda per una crescita futura, il che la rende interessante per gli investitori con un orizzonte di investimento a lungo termine.

    Percezione come azienda nazionale: ENI è vista da molti italiani come un’azienda nazionale importante e una parte del patrimonio del paese. Questo senso di orgoglio nazionale può incoraggiare alcuni investitori a detenere azioni ENI, anche se potrebbero non essere l’opzione di investimento più redditizia a livello puramente finanziario.

    Oltre a questi fattori, la popolarità delle azioni ENI tra gli investitori italiani può essere influenzata anche da fattori come le raccomandazioni degli analisti, il sentiment generale del mercato e le condizioni economiche generali.

    È importante notare che investire in azioni comporta sempre dei rischi e non vi è alcuna garanzia di rendimenti futuri. Gli investitori dovrebbero sempre fare le proprie ricerche e comprendere i rischi coinvolti prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

    Ecco alcune risorse aggiuntive che potrebbero essere utili per capire meglio questo titolo azionario:

    Come comprare azioni ENI dallo Smartphone

    E’ molto facile comprare azioni attraverso uno smartphone, vi consigliamo di iscrivervi ad una piattaforma facile da usare di una delle migliori banche in Italia, eccola

    Risultati 1° trimestre 2024

    La performance di Eni nel primo trimestre del 2024 ha superato le aspettative, con miglioramenti significativi nelle prospettive finanziarie. Si prevede che il flusso di cassa rettificato dalle operazioni (CFFO) e l’utile prima degli interessi e delle tasse rettificati (EBIT) supereranno i 14,5 miliardi di euro ciascuno. Inoltre, la società ha aumentato il suo piano di riacquisto da 1,1 miliardi di euro a 1,6 miliardi di euro.

    A seguito di questi risultati, sono state confermate le previsioni per l’intero anno 2024, già superiori alle precedenti guidance di Eni. Le stime sono state riviste per riflettere i nuovi Key Performance Indicators (KPI) proforma e i cambiamenti nella struttura di reporting divisionale. Dall’anno fiscale 2025 in poi si prevedono lievi miglioramenti grazie al maggiore riacquisto.

    Il titolo è attualmente valutato a circa 7 volte il rapporto prezzo/utili (P/E) per l’anno fiscale 2024, sulla base di un prezzo del petrolio Brent di 80 dollari al barile, con un rendimento del Free Cash Flow (FCF) dell’11%. Ciò si confronta favorevolmente con la media storica di circa 12,5 volte il P/E e con un rendimento FCF a una cifra medio-alto. Si prevede che il rendimento totale per gli azionisti sarà intorno al 10%, trainato da un rendimento da dividendi del 7% e da un rendimento del 3% derivante dai riacquisti. Il rating dell’investimento rimane “BUY” con un prezzo obiettivo di 19,50 euro per azione, sulla base del modello di valutazione della somma delle parti (SOTP).

    Analisi tecnica

    La performance dell’ENI, spesso simbolicamente definita il “cane a sei zampe”, ha mostrato variazioni minime con un leggero aumento dello 0,04% alla fine della sessione di negoziazione.

    Il titolo ha iniziato la giornata in modo forte, aprendo a 15,38 €, leggermente al di sotto del massimo della sessione precedente, ma si è indebolito nel corso della giornata.

    Nel corso della settimana, rispetto all’indice FTSE MIB, ENI ha mostrato una debolezza relativa, rendendola potenzialmente vulnerabile ai venditori che cercano di trarre vantaggio da eventuali debolezze percepite nel titolo.

    In termini di analisi di medio termine, Eni si trova ancora in una fase positiva, operando in modo trasversale in tutto il settore energetico.

    Tuttavia, l’analisi a breve termine indica un trend rialzista meno intenso, con difficoltà nel testare il massimo di 15,44€, con il primo livello di supporto a 15,16€.

    Le implicazioni tecniche suggeriscono che potrebbe svilupparsi una tendenza ribassista a breve termine, che mira a un fondo imminente intorno a 15,05 €. La valutazione del rischio rimane controllata, con volumi di scambi giornalieri pari a 8.427.046, inferiori alla media di un mese di 9.621.114, e una volatilità giornaliera pari a 1.153, che indica piccole fluttuazioni dei prezzi.


    Dopo una giornata di contrattazioni negativa, il titolo ha aperto alle 15,38, in rialzo di 0,08 punti rispetto all’apertura del giorno precedente. Ha dovuto affrontare pressioni di vendita per tutta la giornata, chiudendo infine in ribasso a 15,26, anche dopo aver raggiunto un massimo di 15,4 durante la sessione. Nonostante ciò il titolo ha evidenziato una performance leggermente positiva con una variazione dello 0,04%. Questo particolare giorno di negoziazione è caratterizzato come un giorno ‘interno’, suggerendo che una rottura rispetto ai livelli estremi del giorno precedente potrebbe potenzialmente accelerare un movimento direzionale. C’è stato un moderato aumento del volume degli scambi del 5,87%, che supporta la possibilità di un continuo movimento al rialzo, anche se sono necessari aumenti significativi del volume per uno slancio rialzista sostenuto. L’orientamento generale del mercato rimane neutrale nel medio termine e ribassista nel breve termine.

    Gli indicatori tecnici forniscono segnali contrastanti. La posizione della media in rapido movimento al di sotto del prezzo di chiusura riafferma la prospettiva ribassista a breve termine, senza chiari segnali di trading derivati ​​dall’analisi dell’oscillatore stocastico, che si trova a 44,6, senza ancora raggiungere la zona ipervenduto. Inoltre, l’analisi dell’indice di forza relativa (RSI) introduce un grado di incertezza, mostrando una divergenza tra l’impostazione a breve termine e il suo valore attuale di 53,6, che si trova nella fascia più alta del suo intervallo. Di conseguenza, per chi detiene il titolo, in questa fase è consigliabile non avviare né posizioni rialziste né ribassiste.

    Volumi Medi (5, 21, 5/21)Variaz% (1, 5, 21)Volatilità (5, 10, 21)
    8.646.352 * 10.142.894 * 0,8530,039 * 0,013 * 4,88014,516 * 19,177 * 18,495
    Durata media cicli di mercatoDivergenza valida 5gg.maxCandlestick valido 3gg.max
    Di Breve: 16 – Di Medio: 38,000Individuata una Divergenza Ribassista sugli oscillatori.

    Previsioni prezzo azione, o target price:

    Target Price: 17,00 €

    Prezzo attuale: 15,26 €

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  • 3 Migliori Azioni in crescita ultimi 3 Mesi da comprare a Maggio

    Di seguito, una tabella di 3 elle migliori azioni italiane in crescita in questi ultimi 3 mesi, un periodo che sta distruggendo tutti i record di crescita della Borsa italiana.

    NOME AZIONE e simboloPERCENTUALE DI CRESCITA
    ULTIMI 3 MESI
    EVISO ( BIT: EVISO )+ 50,49%
    ALFIO BARDOLLA ( BIT: ABTG)+ 10,83
    FINCANTIERI. ( BIT: FCT ) + 50,39%

    Abbiamo scelto queste 3 azioni anche se non sono ai primi posti in quanto sono 3 blue chips italiane abbastanza conosciute.

    1. EVISO ( ELVISO )

    eVISO SpA: un fornitore energetico innovativo con un andamento positivo in Borsa

    eVISO SpA è una società italiana attiva nel settore energetico, specializzata nella fornitura di energia elettrica e gas a clienti di diverso tipo, con una particolare attenzione alle imprese.

    Oltre alla fornitura di energia da fonti tradizionali, eVISO si distingue per il suo focus sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili.

    L’azienda offre infatti ai propri clienti una serie di servizi volti a:

    • Ridurre i consumi: eVISO aiuta le imprese a monitorare e ottimizzare i loro consumi energetici grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, come i sensori di monitoraggio.
    • Risparmiare sui costi: l’ottimizzazione dei consumi e l’accesso a prezzi competitivi dell’energia permettono alle aziende di ridurre significativamente le loro bollette energetiche.
    • Ridurre l’impatto ambientale: eVISO offre la possibilità di attivare forniture di energia proveniente da fonti rinnovabili, contribuendo così alla tutela dell’ambiente.

    Andamento recente in Borsa

    Nelle ultime settimane, le azioni eVISO SpA hanno registrato un andamento positivo alla Borsa di Milano.

    Al 24 aprile 2024, la quotazione è di €10,20, con un aumento del 5,2% rispetto all’inizio del mese.

    Questo trend positivo è dovuto a diversi fattori, tra cui:

    • Creazione di valore: eVISO ha recentemente annunciato risultati finanziari solidi, con una crescita dei ricavi e degli utili.
    • Mercato energetico in evoluzione: l’aumento dei prezzi dell’energia e la crescente attenzione all’efficienza energetica e alle rinnovabili favoriscono le aziende del settore come eVISO.
    • Espansione internazionale: eVISO sta espandendo la sua presenza in nuovi mercati europei, il che rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita.

    In generale, le prospettive per eVISO SpA sembrano positive, sia nel breve che nel medio periodo.

    L’azienda è ben posizionata per beneficiare dei trend in atto nel mercato energetico, grazie al suo modello di business innovativo e alla sua attenzione alla sostenibilità.

    Per maggiori informazioni su eVISO SpA, consulta i seguenti siti web:

    • Sito ufficiale: https://eviso.ai/en/
    • Quotazioni in Borsa: Finanza.economia-italia.com
    • Investor Relations: https://eviso.ai/en/investor-relations/presentations/

    2. ALFIO BARDOLLA ( ABTG )

    Alfio Bardolla Training Group SpA: una società di formazione in crescita con un andamento positivo in Borsa

    Alfio Bardolla Training Group SpA è una società italiana attiva nel settore della formazione professionale.

    L’azienda offre un’ampia gamma di corsi di formazione a privati e aziende, su diverse tematiche, tra cui:

    • Sviluppo personale e professionale
    • Marketing e comunicazione
    • Sicurezza sul lavoro
    • Informatica
    • Lingue straniere

    Alfio Bardolla si distingue per la sua metodologia di formazione innovativa e personalizzata, che utilizza strumenti didattici all’avanguardia e si avvale di un team di formatori esperti e qualificati.

    Andamento recente in Borsa

    Nelle ultime settimane, le azioni Alfio Bardolla Training Group SpA hanno registrato un andamento positivo alla Borsa di Milano.

    Al 24 aprile 2024, la quotazione è di €2,79, con un aumento del 3,33% rispetto all’inizio del mese.

    Questo trend positivo è dovuto a diversi fattori, tra cui:

    • Creazione di valore: Alfio Bardolla ha recentemente annunciato risultati finanziari solidi, con una crescita dei ricavi e degli utili.
    • Domanda di formazione in aumento: il mercato della formazione professionale è in crescita, grazie all’esigenza da parte delle aziende e dei lavoratori di aggiornarsi continuamente e acquisire nuove competenze.
    • Espansione del business: Alfio Bardolla sta espandendo la sua offerta formativa con nuovi corsi e sta ampliando la sua presenza sul territorio nazionale.
    • Acquisizioni: Alfio Bardolla ha recentemente acquisito una società italiana specializzata nella formazione online, il che rafforza la sua posizione nel mercato.

    In generale, le prospettive per Alfio Bardolla Training Group SpA sembrano positive, sia nel breve che nel medio periodo.

    L’azienda è ben posizionata per beneficiare della crescita del mercato della formazione professionale, grazie al suo modello di business solido e alla sua attenzione all’innovazione.

    3. Fincantieri ( BIT: FCT)

    FINCANTIERI SpA è una società per azioni italiana, leader mondiale nella costruzione di navi e yacht di lusso, nonché nella produzione di sistemi di difesa.

    L’azienda opera in diversi settori, tra cui:

    • Navi mercantili: FINCANTIERI progetta e costruisce navi per il trasporto di merci, come portacontainer, navi da crociera, traghetti e navi offshore.
    • Navi militari: l’azienda è un importante fornitore di navi militari per le marine di tutto il mondo, tra cui navi di superficie, sottomarini e sistemi di combattimento navale.
    • Yacht: FINCANTIERI è leader nella costruzione di yacht di lusso, con marchi rinomati come Riva, CRN e Ferretti.
    • Servizi di ingegneria: l’azienda offre servizi di ingegneria e supporto post-vendita per navi e sistemi di difesa.

    Andamento recente in Borsa

    Nelle ultime settimane, le azioni FINCANTIERI SpA hanno registrato un andamento contrastante alla Borsa di Milano.

    Al 24 aprile 2024, la quotazione è di €0,90, con un aumento del 2,22% rispetto all’inizio del mese.

    Tuttavia, le azioni hanno perso terreno negli ultimi giorni, dopo la diffusione di alcune notizie negative relative all’andamento finanziario dell’azienda.

    Fattori che influenzano l’andamento del titolo

    L’andamento del titolo FINCANTIERI è influenzato da diversi fattori, tra cui:

    • Andamento del mercato navale: la domanda di nuove navi è soggetta a cicli economici e può essere influenzata da fattori come il prezzo del petrolio, il commercio internazionale e la crescita economica globale.
    • Acquisizioni e cessioni: FINCANTIERI è attiva nel consolidamento del settore attraverso acquisizioni e cessioni, che possono avere un impatto positivo o negativo sul titolo.
    • Esecuzione dei contratti: la capacità dell’azienda di eseguire i contratti in modo efficiente e redditizio è fondamentale per la fiducia degli investitori.
    • Finanza pubblica: FINCANTIERI è in parte controllata dallo Stato italiano, e le sue performance possono essere influenzate dalle politiche di bilancio del governo.

    Prospettive future

    Le prospettive future per FINCANTIERI SpA sono incerte.

    L’azienda si trova ad affrontare diverse sfide, tra cui la concorrenza internazionale, l’aumento dei costi e l’instabilità del mercato navale.

    Tuttavia, FINCANTIERI dispone di una solida base di clienti, di un portafoglio ordini ampio e diversificato e di una comprovata esperienza nella costruzione di navi e sistemi di difesa di alta qualità.

    Questi fattori potrebbero consentire all’azienda di superare le sfide attuali e di tornare a crescere nel medio-lungo periodo.

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  • Banche Europee Sempre Più Sicure, ma Sempre Meno Competitive

    Il terzo principio della dinamica che enuncia “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria” si può applicare anche alle banche europee.

    Le leggi sempre più stringenti per farle diventare “banche sicure” vanno a cozzare contro la loro competività, ritiene la Federazione bancaria europea.

    L’organismo commerciale vuole che l’UE lo riconosca come un “settore strategico”, il settore bancario, garantendo che i finanziatori europei rimangano competitivi a livello globale.

    Questo potrebbe portare qualche nervosismo a Bruxelles.

    Ogni azienda vuole meno restrizioni sulle proprie operazioni.

    Le banche senza dubbio vorrebbero alleggerire il carico di capitale aggiuntivo detenuto a fronte delle varie attività che hanno nei loro bilanci.

    Ciò può significare una minore remunerazione – dividendi e riacquisto di azioni proprie – per i loro investitori.

    Ma ad essere onesti, questa non è la lamentela immediata del settore. L’EBF chiede un insieme di regole più coerente in tutta l’UE.

    I recenti sforzi ad hoc per le tasse bancarie a livello nazionale, come in Italia, per raccogliere fondi per le casse pubbliche esaurite, ad esempio, non aiutano.

    Le banche lamentano che le misure locali guidate dalla politica non vengono valutate in termini di effetti competitivi.

    Un esempio è il modo in cui il mercato percepisce le banche europee: non bene. Nel gennaio 2008 la capitalizzazione di mercato di JPMorgan rappresentava meno del 18% di quella delle prime 10 banche europee messe insieme.

    Oggi il valore di JPMorgan rappresenta ben oltre il 90% dei leader europei.

    Ma non è solo una questione di regolamentazione.

    Gli investitori si saranno giustamente chiesti se i finanziatori europei fossero dei buoni amministratori del capitale, data la quantità di capitale che hanno raccolto dopo la crisi finanziaria.

    Il numero delle azioni di Santander è aumentato dell’85%; UniCredit di quasi 11 volte. Tutti avevano le loro ragioni.

    Ma mentre JPMorgan ha dovuto salvare istituzioni in difficoltà come l’istituto di credito ipotecario Washington Mutual, potrebbe comunque ridurre il numero delle sue azioni dal 2008 del 27%.

    Le banche di tutto il mondo, compresa la potente lobby statunitense, lamentano di essere ostacolate da norme e regolamenti in continua espansione.

    È vero, la mancanza di una vera unione bancaria è un vero problema in Europa, da qui l’appello dell’EBF ai legislatori e non solo ai cani da guardia.

    Il gruppo sottolinea il calo della quota della regione nell’attività dei mercati finanziari globali in Europa, dal 18 al 10%, dal 2008. Ma in quel periodo gli Stati Uniti avevano perso una quota simile.

    Ciò è comprensibile, seppure tipico, delle attività di lobbying per livellare il campo di gioco con i concorrenti globali.

    Ma ciò avviene proprio mentre la redditività delle banche europee (e la performance dei prezzi delle azioni) è migliorata notevolmente, aiutata dal vento favorevole dei tassi di interesse più elevati.

    Vestire tutto questo con uno status strategico, una designazione inesistente con benefici poco chiari, sembra semplicemente un po’ strano.

    Elenco delle maggiori banche europee e del paese di appartenenza

    PosizioneGruppo bancarioPaese
    1BNP ParibasFrancia
    2Crédit AgricoleFrancia
    3Banco SantanderSpagna
    4Société GénéraleFrancia
    5Intesa SanpaoloItalia
    6Deutsche BankGermania
    7UniCreditItalia
    8BarclaysRegno Unito
    9UBSSvizzera
    10HSBCRegno Unito

    Note:

    • L’elenco è basato sulla capitalizzazione di mercato al 20 aprile 2024.
    • Alcune banche operano in più paesi. In questo caso, la nazionalità indicata è quella della sede centrale.
    • L’elenco include solo le banche con sede nell’Unione Europea.

    Fonti:

    : Finanza.economia-italia.com

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  • La Salute delle Banche Europee è Buona, secondo l’EBA

    Il 4 aprile 2024, l’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato il suo dashboard che copre 164 banche europee, che rappresentano oltre l’80% del mercato bancario nell’Eurozona e nell’Unione europea per il quarto trimestre del 2023.

    I principali punti salienti del rapporto includono una solida livelli di capitalizzazione delle banche dell’UE e dell’Eurozona.

    Il Liquidity Coverage Ratio (LCR)* ha registrato un aumento dopo diversi trimestri di calo, e anche il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è aumentato leggermente, sebbene rimanga vicino ai livelli riportati negli ultimi trimestri.

    Altri dettagli degni di nota includono un moderato aumento del rapporto tra prestiti in sofferenza (NPL) e un leggero aumento dei prestiti nella Fase 2 e del costo medio del rischio.

    La crescita del credito è rimasta contenuta, influenzata da standard creditizi più rigorosi e da una domanda inferiore, mentre le attività ponderate per il rischio (RWA) sono aumentate leggermente, determinando una maggiore densità di RWA.

    I prestiti garantiti da immobili commerciali (CRE) hanno registrato un aumento marginale e l’esposizione alle obbligazioni sovrane è leggermente aumentata nel 2023.

    Da una prospettiva più dettagliata, l’aumento medio del Common Equity Tier 1 (CET1), abbinato a un rendimento medio del capitale proprio (ROE) del 10,3% nel campione EBA, sono entrambi indicatori positivi, supportati da condizioni favorevoli per l’emissione di strumenti finanziari di debito. da parte delle banche europee.

    Nonostante il ROE medio del 10,3%, un esame granulare rivela una disparità di performance in termini di redditività tra le banche del campione.

    Sia il rapporto LCR che quello NSFR erano ben al di sopra dei livelli minimi regolamentari, indicando una forte posizione di liquidità che sembra salvaguardare i risparmiatori europei. Inoltre, la lieve diminuzione del credito alle imprese private e non finanziarie è stata accompagnata da un aumento degli RWA, riconducibile non solo al rischio di credito ma anche al rischio operativo.

    Il rapporto medio NPL relativamente contenuto potrebbe essere attribuito al leggero aumento dei crediti classificati in Stage 2, fortunatamente accompagnato da un aumento solo marginale del costo del rischio.

    La Salute delle Banche Europee è Buona, secondo l’EBA

    Cos’è LCR

    Il Liquidity Coverage Ratio (LCR), in italiano Coefficiente di Copertura della Liquidità, è un requisito regolamentare introdotto dal Comitato di Basilea per la Stabilità Finanziaria (BCBS) nell’ambito degli accordi di Basilea III.

    L’obiettivo dell’LCR è quello di rafforzare la resilienza delle banche a breve termine contro stress di liquidità, garantendo che esse dispongano di attività liquide di alta qualità (HQLA) sufficienti a coprire le loro uscite di cassa nette per un periodo di 30 giorni in uno scenario di stress predefinito.

    In parole semplici, l’LCR mira a:

    • Assicurare che le banche abbiano abbastanza contanti a portata di mano per soddisfare le loro obbligazioni di breve termine, anche in caso di eventi avversi.
    • Promuovere stabilità finanziaria riducendo il rischio di crisi bancarie causate da carenze di liquidità.

    Come viene calcolato l’LCR:

    L’LCR è espresso come un rapporto tra le attività liquide di alta qualità (HQLA) e le uscite di cassa nette previste per un periodo di 30 giorni.

    • Attività liquide di alta qualità (HQLA): includono contanti, depositi presso banche centrali, titoli di Stato a breve termine con alta credit rating e altri strumenti finanziari altamente liquidi e facilmente convertibili in contanti.
    • Uscite di cassa nette: sono la stima dei flussi di cassa negativi previsti per un periodo di 30 giorni in uno scenario di stress predefinito, che include fattori come deflussi di depositi, rimborsi di prestiti e perdite su operazioni di trading.

    Requisito minimo:

    Le banche sono tenute a mantenere un LCR di almeno il 100%, il che significa che le attività liquide di alta qualità devono coprire almeno tutte le loro uscite di cassa nette previste per 30 giorni in uno scenario di stress.

    Vantaggi dell’LCR:

    • Maggiore resilienza delle banche a breve termine: l’LCR aiuta a garantire che le banche abbiano i mezzi necessari per far fronte a periodi di stress di liquidità, riducendo il rischio di insolvenza.
    • Stabilità finanziaria accresciuta: un sistema bancario con LCR più elevati è meno soggetto a crisi finanziarie sistemiche causate da carenze di liquidità.
    • Maggiore trasparenza: i requisiti di LCR obbligano le banche a monitorare e gestire attivamente la loro liquidità, aumentando la trasparenza e la disciplina di mercato.

    Impatti dell’LCR:

    L’introduzione dell’LCR ha avuto un impatto significativo sulle banche, che hanno dovuto:

    • Aumentare le loro scorte di attività liquide di alta qualità.
    • Gestire più attivamente i loro flussi di cassa.
    • Sviluppare strategie di finanziamento più stabili.

    In generale, l’LCR è considerato un importante passo avanti nel rafforzamento della stabilità finanziaria del sistema bancario globale

    Cos’è il Net Stable Funding Ratio (NSFR)

    Il Net Stable Funding Ratio (NSFR), in italiano Coefficiente di Finanziamento Stabile Netto, è un requisito regolamentare introdotto dal Comitato di Basilea per la Stabilità Finanziaria (BCBS) nell’ambito degli accordi di Basilea III.

    L’obiettivo dell’NSFR è quello di promuovere la stabilità finanziaria a lungo termine delle banche, misurando la loro capacità di finanziare le attività con passività stabili a lungo termine.

    In parole semplici, l’NSFR mira a:

    • Riduce la dipendenza delle banche da fonti di finanziamento volatili a breve termine.
    • Promuovere modelli di business bancari più sostenibili nel lungo periodo.
    • Aumentare la resilienza del sistema bancario a shock e crisi finanziarie.

    Come viene calcolato l’NSFR:

    L’NSFR è espresso come un rapporto tra la disponibilità di finanziamento stabile (ASF) e il fabbisogno di finanziamento stabile (RSF).

    • Disponibilità di finanziamento stabile (ASF): include passività stabili a lungo termine come depositi a risparmio, fondi pensione e capitale proprio.
    • Fabbisogno di finanziamento stabile (RSF): è una stima del finanziamento stabile necessario per coprire le attività ponderate per il rischio della banca in un orizzonte di tempo di un anno.

    Requisito minimo:

    Le banche sono tenute a mantenere un NSFR di almeno il 100%, il che significa che la disponibilità di finanziamento stabile deve coprire almeno tutto il fabbisogno di finanziamento stabile per un anno.

    Vantaggi dell’NSFR:

    • Maggiore stabilità finanziaria a lungo termine: l’NSFR incoraggia le banche a finanziare le loro attività con passività stabili, riducendo il rischio di crisi causate da repentini cali di finanziamento a breve termine.
    • Modelli di business bancari più solidi: l’NSFR spinge le banche ad adottare modelli di business più prudenti e sostenibili nel lungo periodo.
    • Minore rischio sistemico: un sistema bancario con NSFR più elevati è meno soggetto a contagi e crisi finanziarie sistemiche.

    Impatti dell’NSFR:

    L’introduzione dell’NSFR ha avuto un impatto significativo sulle banche, che hanno dovuto:

    • Rivedere la loro struttura di finanziamento, aumentando la quota di passività stabili a lungo termine.
    • Gestire il loro portafoglio di attività in modo più attento, privilegiando quelle con un fabbisogno di finanziamento stabile più basso.
    • Sviluppare strategie di crescita più sostenibili nel lungo periodo.

    In generale, l’NSFR è considerato un pilastro fondamentale per rafforzare la stabilità e la resilienza del sistema bancario globale a lungo termine.

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